A Roma, Confcooperative inaugura la nuova sede della direzione nazionale, in un complesso immobiliare riqualificato con progetto BIM. I nuovi locali, frutto di un’operazione di acquisto e ristrutturazione di un palazzo ottocentesco in Via Torino, sono stati inaugurati dal presidente Maurizio Gardini e da Alessandro Cambi, partner di It’s Architettura, alla presenza dell’assessore all’Urbanistica di Roma, Luca Montuori.
La nuova sede è un vero e proprio quartier generale articolati su due immobili per circa 4mila metri quadrati di superficie utile, dove lavorano circa 150 persone e che riuniscono gli uffici centrali e i dipartimenti di Confcooperative, delle federazioni, del Credito cooperativo e di Assimoco, la compagnia assicurativa “di bandiera”. L’operazione ha impiegato circa due anni, 7 mesi per la ristrutturazione della nuova sede, per un costo di circa 20 milioni di euro. Il gruppo Confcooper è una realtà aziendale articolata, con identità molteplici che cooperano all’interno di un’unica struttura; questa duplice natura, univoca e specifica, ha indirizzato il progetto verso un linguaggio neutro in grado creare un’immagine riconoscibile della società, ma anche di poter accogliere le diverse esigenze delle differenti realtà professionali presenti.
Il progetto cerca un equilibrio rispetto ai diversi tempi che convivono nell’edificio, creando una dialettica tra tracce originarie e segni contemporanei, confrontandosi costantemente con due momenti differenti: quello storico rintracciato attraverso il recupero della struttura tipologica originaria liberata da tutti gli elementi che ne compromettono l’identità, e quello moderno, introdotto attraverso l’uso di materie leggere e contemporanee.
Brani di mura storiche si alternano a sottili pareti di vetro, materie classiche come il marmo si accostano a materie leggere come l’alluminio riflettente, una parete verde verticale riquadra la geometria della corte in pietra, in un ‘ alternanza continua di tempi diversi che con la loro dialettica costruiscono i nuovi spazi dell’edificio.
L’approccio Building Information Modeling del progetto ha consentito una diagnosi precoce dello stato dell’edificio e la possibilità di lavorare con un’attenta programmazione. Oltre a It’s per il progetto architettonico, hanno collaborato Parallel Digital (BIM Management), Dedalo Ingegneria (strutture), AG&C Associati (impianti), Francesco Bindi (sicurezza), Paisà (paesaggio).