Dopo la laurea al Politecnico di Torino l’Arch. Enrico Demaria ha deciso di seguire il Master in BIM Management della Scuola Master F. Pesenti del Politecnico di Milano che ha contribuito ad aprirgli le porte al mondo del BIM e della gestione dei processi digitali. Oggi è il riferimento per la digitalizzazione del dipartimento “Civil & Structural” di Tecnimont, gruppo MAIRE, nonché Concrete BIM Coordinator.
Quale è stato il percorso di studi e professionale che l’ha portata al BIM?
Durante gli studi universitari al Politecnico di Torino, ho avuto la fortuna di seguire corsi su Revit e modellazione tridimensionale, quando la metodologia BIM non era ancora ampiamente diffusa in Italia. Grazie a queste esperienze, una volta laureato, ho deciso di approfondire questa inclinazione frequentando il Master in BIM Management al Politecnico di Milano. Questa esperienza è stata particolarmente formativa e mi ha permesso di entrare nel mercato del lavoro con una visione chiara del mio percorso professionale, oltre a farmi conoscere alcuni dei miei più cari colleghi del settore. Dopo il Master, ho iniziato a lavorare nello studio di progettazione VGA, dove ho affrontato la sfida di avviare la conversione dello studio da un approccio tradizionale a uno basato sulla metodologia BIM. Successivamente, ho lavorato in One Works, una realtà già orientata al BIM, dove ho contribuito a potenziare l’applicazione di questa metodologia nel dipartimento aviazione, diventando il BIM Coordinator di riferimento del gruppo aeroporti. Dopo tre anni in One Works, Tecnimont mi ha offerto la possibilità di entrare a far parte della squadra dedicata alla digitalizzazione del dipartimento “Civil & Structural”, come Concrete BIM Coordinator. Tecnimont, società che opera nella BU Integrated E&C Solutions del gruppo MAIRE con una grande esperienza nell’ingegneria impiantistica e nella progettazione di grandi impianti in tutto il mondo, rappresenta una realtà completamente diversa rispetto al mondo AEC a cui ero abituato. Qui ho avuto l’opportunità di apprendere nuovi strumenti e sistemi, contaminando a mia volta le procedure del settore. Tradizionalmente, la gestione dei modelli e delle informazioni era prerogativa dei software di “piping”, ma grazie alla visione del management e alle capacità dei singoli, l’adozione del BIM per la progettazione civile è diventata sempre più strutturata e all’avanguardia. Il team BIM di dipartimento lavora trasversalmente su diversi progetti e stiamo sviluppando una piattaforma proprietaria per la gestione e il controllo di tutti i dati civili. Visto il proliferare degli sviluppi digitali e la necessità di allineare i vari gruppi Civil & Structural, da qualche anno mi occupo di gestire e omogeneizzare i processi BIM come referente trasversale per la digitalizzazione del dipartimento, in collaborazione con i capi funzione.
Cosa ne pensa dell’interoperabilità?
Ritengo che lo scenario attuale ci permetta di lavorare agevolmente, sebbene con qualche criticità. Penso che si possa migliorare gestendo al meglio la futura evoluzione delle tecnologie. In Tecnimont, ad esempio, utilizziamo Revit e Tekla per le opere civili e la progettazione degli edifici, mentre per la restante parte dell’impianto la modellazione viene fatta con software specifici per l’industria dell’energia, come Intergraph Smart 3D e Aveva E3D. Questo ci obbliga a far interfacciare quotidianamente i diversi software tra loro con procedure mirate e tool personalizzati. È molto importante che i molteplici software riescano a comunicare senza perdita di dati, sebbene attualmente non sia sempre facile trasferire oggetti nativi nei rispettivi strumenti. Penso che lo sviluppo dell’interoperabilità nei prossimi anni sposterà l’attenzione verso la gestione e l’interscambio diretto di dati, geometrici e informativi, tra software e database, piuttosto che concentrarsi sulla conversione e lettura di specifici formati di file e modelli. Seguo il tema con curiosità e attenzione, in attesa di novità stravolgenti.
Come definirebbe la sua figura professionale?
Di base mi ritengo un architetto, amante della progettazione, che ha deciso di concentrare la sua carriera su metodi e processi BIM per agevolare gli altri progettisti. All’interno di Tecnimont la figura del BIM Coordinator di dipartimento è una figura a struttura che collabora a stretto contatto con i diversi BIM Coordinator assegnati a progetto e si occupa principalmente di digitalizzare e migliorare i processi operativi quotidiani, anche non prettamente legati alla modellazione, alimentando la coscienza digitale del nostro dipartimento. Tutto ciò avviene tramite un processo di standardizzazione che contempla la stesura di flussi e procedure, diverse attività di formazione e numerosi progetti di ricerca e sviluppo in collaborazione con i dipartimenti digitali societari. All’interno del nostro dipartimento, tra le varie, dobbiamo occuparci di supporto puntuale alla modellazione e di visual programming nell’ottica di velocizzare la modellazione e migliorare il coordinamento di una quantità ingente di modelli ed informazioni. In più da qualche anno rientra nel nostro bagaglio professionale anche l’impostazione e la gestione dei flussi di coordinamento e controllo all’interno dei CDE di commessa. Credo che per essere un buon “digitalizzatore” e far fronte alle sfide quotidiane che il BIM ci sottopone si debba avere una particolare predisposizione all’innovazione, essere intraprendenti ed essere in grado di comunicare con gli altri.
Come rimane sempre aggiornato sulle nuove tecnologie e applicazioni?
A livello aziendale abbiamo un grande supporto in questo senso grazie a corsi di formazione su piattaforme di e-learning o in presenza, oltre alla possibilità di partecipare ai grandi eventi del settore. Nel mio caso specifico credo che sia molto importante rimanere aggiornato sulle ultime novità e per questo seguo attivamente sui social le principali persone di riferimento a livello internazionale per capire in anticipo quali possano essere le tendenze future e in che direzione si muoveranno le nuove tecnologie.
Quale progetto in qualche modo ha segnato il suo percorso di crescita del BIM?
In Tecnimont ho avuto l’opportunità di seguire numerosi progetti di grande rilevanza e dimensioni. Vorrei menzionare due “mega projects” che hanno contribuito significativamente alla mia formazione. Il primo è un progetto di un impianto molto grande e complesso che è stato caratterizzato dal totale utilizzo di istituti di progettazione locali a cui è stato necessario trasmettere la totalità dei nostri requisiti di modellazione. Non potendo produrre internamente modelli ed elaborati tecnici, ho dovuto affrontare la sfida di formare e far utilizzare le nostre procedure a una serie di società di ingegneria terze che non avevano mai modellato secondo i requisiti Tecnimont, dovendo inoltre riadattare tutte le procedure aziendali all’uso obbligato di software differenti dai nostri. L’altro progetto importante che mi ha segnato riguarda un impianto negli Emirati, che mi ha permesso di comprendere meglio, e da vicino, quanto le nostre informazioni riportate nei modelli e i dati ricavati da esse risultino importanti per la costruzione. Guardando allo scenario complessivo, il costante aumento del numero e dimensione dei nostri progetti ci sta obbligando ad accelerare in maniera esponenziale il miglioramento dei flussi di modellazione e processi per la gestione delle informazioni tramite l’utilizzo di AI, piattaforme collaborative e le migliori tecnologie disponibili sul mercato.
Come vede lo sviluppo del BIM in Italia?
Credo che l’Italia sia al passo con gli altri paesi sia per quanto riguarda il BIM negli studi professionali e nelle società di ingegneria, sia a livello normativo in termini di regole e agevolazioni per incentivare la filiera delle costruzioni a intraprendere un progressivo processo di digitalizzazione. Credo che quello che manchi ancora sia un mercato di start-up digitali, sia a livello nazionale che internazionale, che guardi a nuove soluzioni di interoperabilità nella direzione di un OPEN BIM che superi i formati e strumenti odierni e si espanda sempre più su piattaforme e soluzioni web-based in grado di sbloccare il pieno potenziale dei dati.