All’ultima edizione dell’Unreal Fest 2022, organizzata da Epic Games e tenutasi lo scorso ottobre a New Orleans, l’Ing. Francesco Cappilli, fondatore di BIMaking Engineering, ha presentato un innovativo studio,
realizzato in collaborazione con l’Arch. Gabriele Piacentini, consulente BIM con esperienza ultradecennale, sull’interazione tra il BIM e il Metaverso. BIMportale ne ha parlato con gli autori.
Come nasce lo studio sulla possibile interazione tra digital twin e Metaverso? Qual è l’obiettivo?
Negli ultimi due anni abbiamo pensato di sviluppare un approccio al BIM diverso. Lavoriamo entrambi in Italia, prestando i nostri servizi a diverse tipologie di clienti, e abbiamo spesso avuto l’occasione di scontrarci con una mentalità un po’ chiusa. Il BIM, ancora oggi, vieni visto più come un obbligo che un metodo che porti vantaggi al processo progettuale e di futura gestione dell’opera. Se il committente è una Pubblica Amministrazione, il BIM viene visto come un’imposizione data dal decreto Baratono e, nel caso in cui sia un privato, come una richiesta – piuttosto onerosa – mossa spesso dall’impresa per avere vantaggi sul coordinamento e l’esecuzione della commessa. Ancora oggi non si parla quasi mai di gestione del manufatto e ci sono pochissime realtà, soprattutto nel nord Italia, che si rendono conto dell’importanza del BIM, specie se applicato alla fase di Facility Management degli “asset”. Per questa ragione abbiamo deciso di approcciare al BIM in maniera diversa, utilizzando il gaming ed il Metaverso, che non è solo un contenitore video ludico, ma ha tantissime potenzialità per la gestione dei dati ed il loro aggiornamento in tempo reale. L’impostazione statica fornita attualmente dai CDE (Common Data Environment, o ACDat in Italia) verrà sostituita progressivamente tramite l’uso delle nuove tecnologie messe a disposizione dalle software house del settore. Esiste da tempo un ecosistema aperto, in cui verranno definite le nuove potenzialità e le linee guida per il Metaverso di carattere non ludico. L’obiettivo diventa la gestione tramite un mondo gemello di tutti gli asset, in maniera connessa ed in tempo reale. Si provi ad immaginare un CDE con all’interno i dati di un’intera città, che può essere gestita in tempo reale; una cosa praticamente impossibile con le piattaforme statiche attuali. Basti pensare ad esempio all’ecosistema Bentley e Autodesk ed all’interazione biunivoca che hanno attraverso la piattaforma Epic Games (Unreal Engine), tramite rispettivamente iTwin e l’integrazione di Twinmotion in Revit per gli abbonamenti AEC.
Che cosa avete riscontrato?
All’estero c’è un grande fermento, che genera ad investimenti di portata miliardaria, sia da parte privata che pubblica. Ad esempio, il governo degli Stati Uniti ha da poco firmato un contratto trentennale con Maxar per la costruzione topologica delle zone tramite utilizzo di intelligenza artificiale, anziché effettuare il più tradizionale campionamento tramite satelliti e fotogrammetria. Questo dimostra il chiaro interesse nei confronti della digitalizzazione di territorio e patrimonio immobiliare, esistente e futuro.
Quale può essere un esempio di applicazione?
Riportiamo ad esempio l’esperienza di Bentley, a cui è stato chiesto di implementare un Digital Twin completo tramite tecnologia gaming, quindi Metaverso, per il nuovo reattore Iter, con tecnologia Tokamak. Stiamo portando avanti un progetto con la Pubblica Amministrazione di una importante città, in cui vengono raccolte le informazioni di un “gemello digitale” del centro storico con gestione dei dati BIM in Digital Twin raccolti nel Metaverso. Con questa tecnologia rispondiamo ad una esigenza della committenza di avere una restituzione molto accurata di come sarà un edificio e come sarà anche inserito nel suo contesto.
È altresì necessario comprendere che il Metaverso non è costituito esclusivamente per l’esperienza ludica, ma sta diventando progressivamente un ambiente condiviso in cui saranno licenziate delle tematiche di ambito Security ed integrate funzioni specifiche secondo standard ben codificati. Ad esempio, è possibile accedere alla roadmap tramite il sito Metaverse Standards Forum (https://metaverse-standards.org/), dove stanno partecipando tantissime tra le più importanti società di ingegneria e di software.
Come si inserisce il BIM in questo contesto?
Il BIM è alla base di questo contesto, essendo il contenitore digitale di quelle che sono le geometrie ed i dati abbinati alle informazioni in tempo reale rilasciate dall’IoT (Internet of Things) o BMS (Building Management System). Inoltre, dovremmo fare un ulteriore passaggio in avanti, capendo che stiamo entrando nella logica della Building Intelligence, che consiste nella connessione dei dati in tempo reale e nella loro cernita tramite processi gestionali.
Quali possono essere gli scenari futuri?
Vorremmo esortare i nostri colleghi a riflettere sul fatto che il futuro è già qui, la tecnologia BIM deve essere contestualizzata ed utilizzata per il suo vero fine, cioè come connessione intelligente alla simulazione di processi in tempo reale (Digital Twin), a livello di ambiti macroscopici e per il Metaverso, e non come purtroppo viene frainteso oggigiorno, in cui il BIM in Italia è spesso visto come uno strumento (e non un metodo) per produrre dei modelli tridimensionali esteticamente curati ma che poi, ad una verifica più approfondita, dimostrano di non contenere i dati necessari al loro scopo.
Vale la pena citare la possibilità di integrazione di tutti i processi BMS e IoT col processo BIM / Digital Twin / Metaverso, cosa che abbiamo presentato in collaborazione con Umbra Control, proprio all’Unreal Fest 2022, usando la piattaforma di Unreal Engine 5.
Oltre a ciò, si ricorda che siamo gli unici a dover esibire un patentino (certificazione), che tiene conto del solo ottenimento del tanto amato “pezzo di carta” anziché della reale esperienza acquisita sul campo dal professionista. In aggiunta, tali certificazioni, la maggior parte delle volte, non risultano essere riconosciute all’estero.
Possiamo concludere dicendo che dobbiamo essere aperti verso le nuove tecnologie, rimanendo sempre critici in modo da usarle in modo intelligente ed a servizio dell’uomo, anziché contro di esso. Bisogna capire che la tecnologia non può essere sbagliata in quanto tale, ma è il modo in cui la si utilizza che può esserlo.