Nel settore delle costruzioni, gli edifici a destinazione sanitaria sono tra quelli più complessi da progettare e pianificare. I metodi tradizionali si basano sull’uso di fotografie, disegni a mano o appunti per documentare non solo l’edificio ma anche le attrezzature che compongono un laboratorio. Ciò rende il processo difficile e dispendioso in termini di tempo e consente persino errori di documentazione.
Attualmente, la tecnologia all’avanguardia più avanzata combina la tecnologia LIDAR (Light Detection and Ranging) con la metodologia BIM (Building Information Modeling). LIDAR è un metodo di rilevamento remoto che utilizza la luce sotto forma di un laser pulsato per misurare le distanze dalla Terra. Il BIM, come è ben noto ai nostri lettori, è un processo che si baa su un flusso di lavoro utilizzato per modellare e ottimizzare i progetti.
La più recente tecnologia LIDAR vede l’utilizzo di dispositivi portatili utilizzati per la documentazione sul campo. Questi dispositivi sono dotati di uno scanner LIDAR molto affidabile, che consente di documentare e scansionare facilmente in una nuvola di punti tutte le condizioni esistenti dell’edificio come le sue esigenze di spazio, funzione e meccaniche, elettriche e idrauliche (MEP). Dopo la scansione LIDAR, viene utilizzato generalmente un software avanzato per trasferire i dati in una nuvola di punti. Una volta creata la nuvola di punti, questa viene quindi esportata in strumenti software di authoring come per esempio Autodesk Revit per poi procedere con la modellazione. A questo punto è possibile sviluppare anche un digital twin, ovvero una rappresentazione digitale di un oggetto o processo fisico in una versione digitale del suo ambiente. I gemelli digitali possono aiutare un’organizzazione a simulare situazioni reali e i relativi risultati, consentendole in definitiva di prendere decisioni migliori.
L’unione tra LIDAR e BIM consente di conservare nel modello digitale le condizioni esistenti acquisite in loco, consentendo misurazioni, orientamento rispetto agli aspetti del modello, ecc., senza dover essere fisicamente sul
posto e, cosa più importante, avere un punto di riferimento su dove si trova ogni elemento e quali sono le sue caratteristiche.
Anche per qualsiasi architetto o modellatore BIM di grande esperienza, il semplice utilizzo di fotografie o disegni a mano può essere molto complicato. Utilizzando questo processo, invece, il modello funge da replica delle condizioni esistenti di ogni spazio ed elemento.
Un esempio di questo connubio è quello applicato dall’ente Hampton Roads Sanitation District (HRSD) a Virginia Beach (Virginia, USA), che ha utilizzato la tecnologia LIDAR e la metodologia BIM per sviluppare dati precisi su edifici e attrezzature per un’espansione pianificata del suo Central Environmental Laboratory. Il processo ha comportato la scansione meticolosa di ogni spazio rilevante per il progetto. Questa scansione completa mirava a catturare ogni spazio in modo accurato. A seguito della fase di scansione, i dati sono stati elaborati, generando una nuvola di punti in formato gestibile con Autodesk ReCap Pro. Questa tecnologia ha ha permesso di creare famiglie 3D digitali dettagliate per ogni attrezzatura esistente, nonché di catturare in modo più accurato le condizioni esistenti dell’edificio. L’implementazione di questa tecnologia avanzata e di un processo semplificato non solo ha fatto risparmiare tempo e denaro, ma ha anche migliorato significativamente l’efficienza nella gestione del progetto. Ad esempio, tutto il lavoro richiesto in passato per modellare digitalmente da appunti, fotografie, planimetrie di edifici esistenti, ecc., è stato condensato nell’importazione e nel perfezionamento dei dati della nuvola di punti nell’ambiente di modellazione.